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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

NUOVI ITALIANI

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Proseguono queste strane Olimpiadi giapponesi senza il pubblico e con la paura reale dei contagi. L'Italia porta a casa diverse medaglie ma, ad oggi, soltanto 2 del metallo piu' pregiato, non si puo' ancora fare un quadro generale della situazione ma per il momento il nostro medagliere e' ampiamente sotto le aspettative della vigilia. Oramai una buona percentuale degli atleti che il nostro paese ha inviato ai giochi fa parte di quelli che vengono chiamati i “Nuovi italiani”. Si tratta di ragazzi/e spesso nati nel nostro paese o arrivati da bimbi i cui genitori provengono da altre terre di questo nostro mondo, fuggiti o emigrati in Italia in cerca di fortuna. Ci sono sport come l'atletica dove senza di loro saremo messi malissimo, ieri fra l'altro Jacobs ha fatto il nuovo record italiano dei 100 metri con un fantastico 9.94. Italiani a tutti gli effetti di cui dobbiamo essere orgogliosi malgrado ci siano parti politiche che storcano il naso anche quando una campi

SPORT MILITARE

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Ci sono sport di cui sentiamo parlare una volta ogni 4 anni (in questo caso ogni 5 anni) durante le Olimpiadi. Sono gli sport da cui arrivano tante medaglie, molte insperate, parliamo di atleti di cui difficilmente ricordiamo i nomi ma che regalano lustro al nostro paese, coronando con una medaglia anni ed anni di fatiche, delusioni, vittorie e sacrifici. Io vengo da uno di questi; il Judo, praticato a livello piu' che discreto fra campionati piemontesi e Nazionale Militare. Dopo la naja, almeno in quegli anni iniziava la vita vera che mal si conciliava con lo sport ad alti livelli, a meno di non entrare a far parte dei gruppi sportivi militari, scelta non sempre accessibile e per nulla facile. Parliamoci chiaro, senza i gruppi sportivi militari oggi un buon 80% dello sport italiano sparirebbe, questo non e' affatto un bel segnale. Lo sport ad altissimo livello richiede una dedizione totale sotto ogni punto di vista, deve essere un lavoro a tempo pieno, ma perche' cio'

UN ESTATE (NON) AL MARE

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L'estate 2021 sara' un tantino differente dalle decine che l'hanno preceduta, almeno per me. In realta' in quest'ultimo anno e mezzo tutto e' stato differente. Sara' “Un estate NON al mare”. Citando una canzone estiva della buonanima di Giuni Russo che calza a pennello con la situazione, credo di aver descritto come sara' la mia estate. Ho lavorato 30 anni nei villaggi turistici prima per i grandi tour operator poi con una mia agenzia di animazione. Da meta' maggio a meta' settembre, a volte fino ad ottobre o ero fisso in un villaggio oppure, negli anni successivi, ero in giro per campeggi e hotel per verificare il lavoro dei ragazzi che ci mandavo. Ancora nell'estate del 2019 avevo alcuni ragazzi in un paio di strutture ad Albenga anche se oramai quella parte del mio lavoro era in fase calante, visto che la priorita' oramai va alle palestre. Comunque estate voleva dire mesi e mesi al mare, mangiate di pesce, nottate sulla battigia, feste

ROCK PROGRESSIVO

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Qualche sera fa, trasgredendo dal solito penoso palinsesto estivo, la Rai ha mandato in onda il concerto di Fabrizio De Andre' con la PFM che si e' tenuto a Genova nel 1979. Occorre dire che al di la' della grandezza di Faber la PFM in quegli anni era la band italiana piu' seguita all'estero. Fecero un tour negli Usa dove furono boicottati in ogni modo perche' una band italiana di Rock progressive che scalava le classifiche americane era una cosa che non si era mai vista. La formazione storica dal 1971 era formata da Franz di Cioccio alla batteria, Franco Mussida alla chitarra, Patrick Djivas al basso e Flavio Premoli alle tastiere, nel 1979 si aggiunse Lucio Fabbri al violino, negli anni parteciparono alla band altri grandi musicisti come Mauro Pagani e Bernardo Lanzetti. Le canzoni di Faber, nella maggior parte dei casi erano molto semplici, 3-4 accordi ad accompagnare la sua voce dai toni bassi, la PFM sapeva riempire quei vuoti con la grande abilita' che

NON ABBANDONARLO

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L'estate e' la stagione in cui degli autentici pezzi di merda decidono di abbandonare il proprio cane per potere andare in vacanza senza impegni particolari. Il problema nasce nel momento in cui si acquista (andate in canile...) un cane senza prima essersi fatti un paio di ragionamenti. Ci sono quelli che portano a casa un cane per far compagnia al figlioletto piccolo, poi il figlioletto si stufa passando ad altri “giocattoli”, il cane cresce e ha le sue esigenze che mal si sposano con quelle della famiglia. C'e' chi sceglie un cane per fare da guardia a una proprieta', ci vuole un certo tipo di cane, non tutti sono adatti cosi' come non tutti lo sono per la caccia (altro abominio) quindi lo si abbandona senza farsi troppi scrupoli. Magari muore la vecchia madre che aveva un cagnetto e nessun figlio/nipote se ne vuole fare carico, la lista sarebbe lunghissima. Il cane deve essere parte della famiglia altrimenti molto meglio non prenderlo, deve essere un figlio i

EUROPEI

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La vittoria agli europei di calcio della nostra nazionale ha come principale artefice sicuramente Roberto Mancini. Ha saputo ricreare in nazionale quel magico clima che aveva portato la sua Sampdoria alla finale Champions poi purtroppo persa proprio nel tempio inglese. Quando ha accettato l'incarico da ct dopo la sciagurata gestione di S-Ventura che ci aveva privato di un mondiale si e' subito circondato dei suoi vecchi compagni doriani. Vialli, Salsano, Lombardo, Nuciari, Evani forse ne dimentico qualcuno...a cui si aggiungono Oriali che dove va vince e De Rossi nel suo primo vero incarico post calcio giocato. La nazionale del 1982 che vinse il mondiale era piena di talenti anche se dovette confrontarsi con talenti ancora piu' grandi. Quella del 2006 non aveva il grande bomber ma ci siamo fatti bastare Toni e Gilardino anche perche' c'erano anche Del Piero e Totti, scusate se e' poco. Questa nazionale sulla carta era inferiore a Belgio, Inghilterra, Francia e S

A VOLTE RITORNANO

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Ho assistito ad un pezzo della conferenza stampa di presentazione di Jose' Mourinho alla Roma, conferenza trasmessa in diretta sul 20, una rete Mediaset non sportiva, credo che sia la prima volta che questo succeda nella nostra televisione.  Q uando e' finita tutti i giornalisti hanno applaudito il portoghese, anche questo credo sia assolutamente insolito.  Amo Mou, non so cosa darei per averlo al Toro anche se basterebbero 5 minuti di faccia a faccia con Cairo per fargli decidere che proprio non sarebbe il caso, purtroppo.C'e chi afferma che sarebbe in fase calante, in realta' negli ultimi 3 club non sembrerebbe; titolo col Chelsea, 3 trofei con il Manchester United e una finale guadagnata col Tottenham che non ha potuto onorare per l'inopinato esonero ed in cui la sua ex squadra e' miseramente naufragata. Spurs presi al dodicesimo posto e lasciati al sesto. E' stato l'ultimo a far vincere un trofeo internazionale ad una squadra italiana, dopo di lui ne

UN'ITALIA FELICE

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La scomparsa di Raffaella Carrà pone un'altra pietra tombale sopra un'Italia che non c'e' piu'. Un'Italia allegra, solare, positiva, ottimista, un paese che col poco che passava il convento aveva voglia comunque di divertirsi e di vivere meglio possibile. La ricordo da bambino quell'Italia e quella Carra', erano gli anni in cui dopo Carosello si andava a letto, noi piccoli, dove si guardava “non e' mai troppo tardi” e dove le gambe delle Kessler producevano piu' sogni erotici che 10 film di Moana e Cicciolina messi insieme. Un'Italia in cui la maggior parte delle madri restava a casa a far crescere i figli perche' un solo stipendio bastava, se non si buttavano i soldi dalla finestra. Se si era un po' attenti si rusciva anche, a rate, a comprarsi una Fiat 500 o addirittura una 850 special. Quella e' la Raffaella che prefersico piuttosto che l'altra molto nazional popolare con i suoi fagioli. La Carra' che con l'Alberton

RAZZISMO?

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Ritengo che il razzismo sia un argomento troppo grande per banalizzarlo sul fatto di mettere o meno un ginocchio a terra prima di un evento sportivo. La polemica riguardante il fatto che, prima delle partite degli europei di calcio, i calciatori italiani abbiano scelto di farlo o meno in ordine sparso mi e' sembrata una cosa, tutta “italiana”. Premetto che trattasi di decisione individuale, ogni persona ha la sua sensibilita', mettere o meno il ginocchio a terra non qualifica l'autore del gesto come razzista o non razzista. Il tutto nasce dal gesto di protesta di un giocatore di football americano a  seguito dell'omicido Floyd e di altre porcherie messe in atto dalla polizia americana in questi anni. E' stato messo in risalto come alcune nazionali, Francia, Belgio ed Inghilterra su tutte, abbiano scelto di farlo senza troppe discussioni. Diciamo anche che questi 3 paesi insieme a Spagna, Portogallo e Olanda hanno un passato coloniale di sfruttamento e schiavismo che