EUROPEI

La vittoria agli europei di calcio della nostra nazionale ha come principale artefice sicuramente Roberto Mancini. Ha saputo ricreare in nazionale quel magico clima che aveva portato la sua Sampdoria alla finale Champions poi purtroppo persa proprio nel tempio inglese. Quando ha accettato l'incarico da ct dopo la sciagurata gestione di S-Ventura che ci aveva privato di un mondiale si e' subito circondato dei suoi vecchi compagni doriani. Vialli, Salsano, Lombardo, Nuciari, Evani forse ne dimentico qualcuno...a cui si aggiungono Oriali che dove va vince e De Rossi nel suo primo vero incarico post calcio giocato. La nazionale del 1982 che vinse il mondiale era piena di talenti anche se dovette confrontarsi con talenti ancora piu' grandi. Quella del 2006 non aveva il grande bomber ma ci siamo fatti bastare Toni e Gilardino anche perche' c'erano anche Del Piero e Totti, scusate se e' poco. Questa nazionale sulla carta era inferiore a Belgio, Inghilterra, Francia e Spagna, non avevamo prime donne e forse questa e' stata la chiave di volta vincente. Sicuramente il nostro centrocampo e' in difetto di kg e davanti si è praticamente giocato col falso nueve, nel senso che abbiamo alternato la salma di Immobile con quella di Belotti (ahime'), la forza del gruppo insieme ad una grande difesa hanno coperto queste debolezze ingigantendo i pregi di tutta la squadra. Mettici un grande portiere, un po' di fortuna ( i rigori sono sempre un terno all'otto...ricordiamoci di Pasadena e di Zaza/Pelle') un allenatore una spanna sopra gli altri e l'alchimia e' stata perfetta. Abbiamo vinto mettendo in mostra il miglior calcio del torneo, abbiamo tenuto duro nei momenti difficili rinunciando a Spinazzola che, almeno fino a quel momento, era il miglior giocatore di tutta la competizione. Bene la fase a gironi, fatica boia contro l'Austria che era riuscita ad imbrigliarci, grande vittoria col Belgio, un po' di culo con la Spagna e vittoria strameritata con gli inglesi nel loro stadio. Il calcio e' davvero tornato a casa. A Roma.