ROCK PROGRESSIVO

Qualche sera fa, trasgredendo dal solito penoso palinsesto estivo, la Rai ha mandato in onda il concerto di Fabrizio De Andre' con la PFM che si e' tenuto a Genova nel 1979. Occorre dire che al di la' della grandezza di Faber la PFM in quegli anni era la band italiana piu' seguita all'estero. Fecero un tour negli Usa dove furono boicottati in ogni modo perche' una band italiana di Rock progressive che scalava le classifiche americane era una cosa che non si era mai vista. La formazione storica dal 1971 era formata da Franz di Cioccio alla batteria, Franco Mussida alla chitarra, Patrick Djivas al basso e Flavio Premoli alle tastiere, nel 1979 si aggiunse Lucio Fabbri al violino, negli anni parteciparono alla band altri grandi musicisti come Mauro Pagani e Bernardo Lanzetti. Le canzoni di Faber, nella maggior parte dei casi erano molto semplici, 3-4 accordi ad accompagnare la sua voce dai toni bassi, la PFM sapeva riempire quei vuoti con la grande abilita' che quei musicisti sapevano dimostrare sul palco. Mussida che e' restato nel gruppo fino al 2015 e' uno dei piu' grandi chitarristi italiani, Premoli che entro' ed usci' 2 volte dalla compagine un fior di compositore, Di Cioccio il leader naturale oltre che il cantante, Djivas prima della PFM era stato il bassista degli Area di Demetrio Stratos, scusate se e' poco...La band e' ancora in piena attivita' con Di Cioccio, Djivas e Fabbri piu' altri 4 musicisti piu' giovani. Probabilmente nel 1979 la PFM era piu' famosa dello stesso De Andre', di sicuro seppe vestire le sue canzoni di una musica nuova e piu' fresca. Il rock progressivo di quegli anni fu davvero un fenomeno importante, basti ricordare le Orme di Aldo Pagliuca, Tony Tagliapietra e Michy dei Rossi a cui spesso si aggiungeva Gian Piero Reveberi che seppero regalarci sonorita' nuove con un misto di rock e pop che li rese famosi. C'era il Banco del Mutuo Soccorso che pero' amavo poco forse perche' non mi piaceva il cantante, dei solisti mi piace ricordare il primo Finardi, Camerini ed Enzo Maolucci.


"Non desiderare la roba degli altri

Non desiderarne la sposa

Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi

Che hanno una donna e qualcosa

Nei letti degli altri già caldi d'amore

Non ho provato dolore

L'invidia di ieri non è già finita

Stasera vi invidio la vita"

Faber

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