NUOVI ITALIANI

Proseguono queste strane Olimpiadi giapponesi senza il pubblico e con la paura reale dei contagi. L'Italia porta a casa diverse medaglie ma, ad oggi, soltanto 2 del metallo piu' pregiato, non si puo' ancora fare un quadro generale della situazione ma per il momento il nostro medagliere e' ampiamente sotto le aspettative della vigilia. Oramai una buona percentuale degli atleti che il nostro paese ha inviato ai giochi fa parte di quelli che vengono chiamati i “Nuovi italiani”. Si tratta di ragazzi/e spesso nati nel nostro paese o arrivati da bimbi i cui genitori provengono da altre terre di questo nostro mondo, fuggiti o emigrati in Italia in cerca di fortuna. Ci sono sport come l'atletica dove senza di loro saremo messi malissimo, ieri fra l'altro Jacobs ha fatto il nuovo record italiano dei 100 metri con un fantastico 9.94. Italiani a tutti gli effetti di cui dobbiamo essere orgogliosi malgrado ci siano parti politiche che storcano il naso anche quando una campionessa come la Egonu ha l'onore di portare la bandiera olimpica. Ci sono poi ancora in giro molti decerebrati funzionali che, nel 2021, si mettono a sindacare sui gusti sessuali di altre persone, questi sono gli italiani che riescono a farmi vergognare di avere lo stesso tipo di passaporto. Bellissima la telefonata in diretta della compagna dell'italiana che ha vinto il bronzo nel tiro con l'arco. Diverso, molto diverso come ha sottolineato Velasco il discorso riguardante la compravendita di atleti in funzione delle manifestazioni mondiali. Buona parte degli olimpionici del Qatar non sa neanche dove sia quel paese, semplicemente sfruttando vuoti legislativi questi atleti vengono ingaggiati e ben pagati per rappresentare un paese che non e' il loro. Cuba da decenni e' vittima di questo saccheggio. Occorrerebbe fare come nel calcio, se hai militato nella nazionale del tuo paese non puoi poi farlo per altre nazioni. Vedere Juantorena con l'Italia o Leon con la Polonia pur col massimo rispetto per questi campioni non e' una cosa eticamente corretta.

“Ho sorriso anche in acqua mentre nuotavo, anche se voi non mi avete visto. Sono contenta, è stato un bel viaggio, tanti anni di bracciate, me le sono godute tutte. 

Credo di aver cambiato qualcosa nello sport femminile: ho portato alla luce certe fragilità e sfatato dei tabù, ho parlato dei problemi alimentari, delle crisi di panico, del problema del ciclo, cose che non si sono mai raccontate. 

Mi avevano detto che avrei capito da sola il momento di lasciare: è come un interruttore, acceso-spento. Pensavo che sarebbe stato più tormentato. Qua è scattato il clic: cosa c’è di meglio di una finale olimpica? 

Davvero, ho preso tutto il possibile da questo sport e ho dato tutto”

Federica Pellegrini 

Commenti

Post popolari in questo blog

CESARE PAVESE

BOICOTTAGGI

È INIZIATA...