TORINO


Abito in un bel posto della bassa Val Susa da quasi 20 anni ma sono e resto un torinese purosangue.

Nato e cresciuto in un quartiere periferico con grandi casermoni da
Socialismo reale, frutto di quella che una volta veniva chiamata edilizia popolare.
Non si puo' dire che quei quartieri all'epoca fossero esattamente delle meraviglie, forse per abbellirne il grigiore si tendeva a dare alle vie il nome di fiori.
Torino, nell'immaginario collettivo, e' sempre stata vista come una citta' dove la cosa piu' divertente da fare fosse lavorare, Mussolini ci venne una sola volta in 20 anni e fu sbeffeggiato dagli operai
della Fiat, non a caso la chiamava “La bastarda citta' francese”.

Il centro di Torino in realta' e' sempre stato bello, seconda come km di portici solo a Bologna ha sempre avuto quel fascino un po' francese e molto sabaudo, un fascino rigoroso, austero, serioso.
Le lunghe vie dritte coi nomi dei Savoia, i giardini, i parchi con piu' verde rispetto alle altre citta' del nord, onestamente pero' se ti allontanavi di un po' da quella zona le cose cambiavano e non in
meglio anche dal punto di vista della sicurezza personale.

La svolta e' arrivata con le Olimpiadi invernali del 2006, Chiamparino, immensamente meno peggio come sindaco rispetto a quando fece il presidente di regione, indebito' le casse cittadine cambiando completamente il volto ad alcuni quartieri.
San Salvario prima sembrava Rabat, ebbene se oggi ci capitate troverete un quartiere moderno ma che conserva un fascino antico, il quadrilatero romano ricorda alcune zone di Parigi con i suoi
bistrot e i ristorantini con, in estate, tutti i tavoli sul marciapiede.

Andare in giro per la citta', raggiungendo magari il ponte sul Po con la Gran Madre davanti e' un immergersi in atmosfere antiche pero' allo stesso tempo moderne come e' giusto che sia per una grande citta' europea.
Poi c'e' Superga lassu' in alto, con cio' che per un Granata rappresenta.
Un paio di settimane fa ci sono passato, era sabato pomeriggio ed il centro brulicava letteralmente di turisti, francesi ma anche di tanti altri paesi.






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