VACCINI

Gli atti di teppismo di ieri nella sede della CGIL dimostrano che dietro il paravento dei no vax si nascondono frange fascistoidi che approfittano di una situazione cosi' delicata per manifestarsi. Se un neo eletto al consiglio comunale di Torino ringrazia pubblicamente per il voto i “camerati” vuol dire che la situazione e' piuttosto grave. A prescindere da questo e' indubbio che la campagna vaccinale stia dando i suoi bei frutti, e' ancora presto per mettere fuori le bandiere ma possiamo tranquillamente dire che i vaccini, in ogni parte del mondo dove sono somministrati, stanno facendo il loro dovere. In terapia intensiva ci finisce ogni giorno meno gente, nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di persone che avevano scelto di non vaccinarsi. Sia chiaro la situazione generale e' ancora ben lontana dal potersi definire normale, credo ci vorranno almeno un paio di anni per avvicinarci alla vita che facevamo prima di questa merda ma possiamo tranquillamente dire che perlomeno la strada e' segnata. In tutta quella parte di Europa dove si e' fatta una campagna vaccinale decente i numeri della pandemia sono in ribasso ma anche a Cuba, unico paese al mondo oltre a Russia, Cina e le grandi multinazionali ad avere vaccini propri, la situazione sta' migliorando tanto che il 15 novembre la perla del Caribe riaprira' le sue porte al turismo nazionale e sopratutto internazionale. Sono passati in poche settimane da quasi 10 mila a poco piu' di 3000 positivi al giorno e da un centinaio di decessi si e' scesi a poco piu' di 30. Per la data di riapertura al turismo il 90% della popolazione sara' vaccinata, per fine anno tutti gli 11 milioni di abitanti avranno ricevuto almeno una dose di Abdala o Soberana. Questo per dire che il vaccino funziona a prescindere da come si chiama o da chi lo produce. Affidarci ai medici in questi casi e' la sola soluzione possibile, poi certo chi vuole credere al 5 G e a Bill Gates che ci controlla libero di farlo. La vita e' la sua.

"Essere “zingari” nell'anima significa non farsi trovare dove stabiliscono gli altri. Significa essere “altrove” rispetto alle mode, alle ideologie, alle faziosità, al conformismo, alle invidie. Gli zingari dell’anima hanno infinite partenze." 

Alessandro Pronzato

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