MANCA QUALCOSA

Nei giorni scorsi, in un albergo romano, si e' svolto un incontro al vertice fra gli scienziati col piu' alto Q.I. dell'emisfero occidentale, si sono distinti fra gli altri soltanto 2 luminari; Francesco Facchinetti e Conor Mc Gregor. A parte gli scherzi primo non si sa bene che cosa sia, unico pregio riconosciuto essere il figlio del leader dei Pooh, l'altro e' un campione di MMA con, forse, un solo neurone circolante nella testa. Pare che durante una festa il secondo abbia, si dice senza motivo alcuno, tirato una papagnata sul naso al primo con esisti che, per fortuna, non sono stati drammatici. Se volete capire il personaggio guardate il video mentre cammina per le vie di Roma circondato dai fan, sembra una macchietta di altri tempi ma in realta' si tratta di una macchina costruita per fare male. Vengo dal Judo, una arte marziale diciamo tradizionale, quando iniziai da bambino non c'erano tutte queste arti da combattimento che ci sono oggi, la scelta era fra Judo, Karate o Aykido. Ho proseguito fino ai 23/24 anni, una quindicina di anni di onorata carriera, un titolo piemontese Jr e, durante la leva, la nazionale militare. Il Judo non era solo una forma di combattimento con molte regole, c'era dietro tutta una filosofia, se il Maestro sapeva che qualcuno di noi ragazzini lo usava per fare a botte in strada c'era l'espulsione immediata. L'impressione e' che in queste nuove forme di lotta, che poi sono un misto di forme antiche, le regole siano minime e lo scopo sia unicamente il fare male all'avversario, questo non puo' non incidere sulla vita di tutti i giorni di chi lo pratica come molti fatti di cronaca recenti hanno dimostrato. Sia chiaro trattasi di sport dove si fatica, ci si allena duramente anche se fatico a individuare uno scopo finale. In alcune mie palestre in passato ho inserito questo corso, ma conoscevo molto bene l'istruttore, persona ponderata e padre di famiglia, questo per non correre il rischio di avere in casa una banda di esaltati che non vedevano l'ora di menare le mani ovunque fosse possibile, in palestra o fuori. Ripeto, rispetto chi pratica questi sport in quanto atleti veri ma mi pare manchi qualcosa di parallelo all'allenamento fisico, manca il concetto di rispetto per l'avversario, che nello sport e' tutto.


“Il calcio è stata la mia passione da sempre. Mi portavo il pallone al bagno, per giocare. Da piccolo avevo un sogno ricorrente. Immaginavo di giocare la finale di un Mondiale con il Brasile. Io sono uno di quegli esseri umani fortunati che può dire di aver realizzato un sogno. Ho sofferto tanto, ho stretto i denti, ho pianto e avuto paura. Ma poi quel giorno è arrivato”

Roberto Baggio

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