Diario di bordo


22/5/2021
Con questo fine settimana finiscono due periodi della mia vita che spero, in futuro, stiano bene lontani. 
Il primo e' rappresentato da 7 mesi di “non occupazione”, non uso 
il termine disoccupazione per rispetto nei confronti di chi, tragicamente, vive questa condizione, semplicemente non sono stato occupato perche' gli ultimi due governi hanno stabilito che le palestre dovevano stare chiuse in quanto pericolosissimi lazzareti. 
Palestre chiuse ma tutto quanto il resto aperto o quasi.
Palestre aperte, accesso agli spogliatoi ma niente docce, cosi' come ieri sera dopo la partita con miei Villans, e' notorio che lavarsi e mantenere una igiene personale accettabile favorisca l'arrivo del virus...per quella gente ci vorrebbe davvero una nuova Norimberga. Comunque in questi giorni ci siamo attivati col socio per essere pronti per dopodomani; pulizie generali, sanificazione, frigo pieno di bevande, cialde di caffe' arrivate, cartello con scritto RIPARTIAMO all'esterno, comunicazioni della riapertura via social e via discorrendo.
Il secondo periodo che termina e' quello da “non vaccinato” in quanto giovedi' mattina a Giaveno mi tocca,
finalmente.
Ovviamente in estate non mi muovero', ad agosto saremo aperti quindi per Cuba direi novembre inoltrato, aspetto anche che la situazione si normalizzi sull'isola con il loro vaccino e la fine dalla quarantena per i turisti cosa non piu' compatibile con la vacanza dove hai i giorni contati, tutti da riempire di belle cose.
Per il resto continua questo maggio freddino almeno qua' al nord, al mattino ancora una scaldatina di pellet e' meglio darla, non ricordo sia successo gli altri anni in questo periodo.
Questo mentre a Mosca fa piu' caldo che a Palermo ed in Siberia, noto 
polo turistico...ci sono 32 gradi. Dopo aver perso 10 anni di vita 
guardando il Toro contro la Lazio l'altro giorno domani giochiamo
l'ultima di campionato col Benevento, siamo salvi ma non c'e' 
nulla da festeggiare dopo il secondo campionato vergognoso, ci sara' anche una protesta dei tifosi contro Cairo perche' venda la societa'.
Il problema e' che se voglio vendere ciliegie ci vuole qualcuno che le ciliegie se le comperi.
Buon week end.

"Trent’anni fa si poteva sperare di cambiare il mondo, di avere una giustizia sociale e un’opposizione seria al sistema. Oggi, purtroppo, non ci resta che la rassegnazione davanti a un mondo che è cambiato in peggio, a una giustizia e a un’opposizione fantasma.
Una rinascita la vedo soltanto attraverso una catastrofe sociale di tutte le micro-società che si chiamano nazioni. Una rinascita degli uomini che penseranno in primo luogo di appartenere a una sola razza: la razza umana”.

Fabrizio De André

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