I TARTASSATI

Il presidente del consiglio dello sciagurato governo che ha preceduto l'inutile esecutivo attuale, insieme al nerd che dovrebbe occuparsi della nostra salute, defini' lo sport e lo spettacolo come “settori sacrificabili”. Quindi andava bene riempirsi la panza di cibo o finire schiacciati come sardine su un bus ma mantenere lo spirito e sopratutto il corpo (durante una pandemia) in buono stato e' stato ritenuto da quella gentaglia “superfluo”. Sono stati messi sullo stesso piano comparti che poco hanno a che vedere fra loro. Mi occupo da una vita anche di spettacolo ed intrattenimento quindi figuriamoci se non ho a cuore questo settore ma se, per le misure di distanziamento, in un cinema si puo' occupare un sedile ogni 3/4 e' chiaro che il gioco non vale la candela economicamente, lo stesso discorso vale per il teatro anche perche' (a differenza del settore sportivo) esiste un orario di inizio e fine spettacolo a cui lo spettatore deve attenersi, nessuna possibilita' di “spalmare” il pubblico in piu' orari. Le cose potevano andare meglio per gli spettacoli all'aperto, infatti nell'estate 2020 ci sono state parecchie manifestazioni che non hanno creato problemi, i soli a fare assembramenti sono stati i politici dell'allora opposizione che non perdevano occasione per mettere insieme gente in spazi angusti. Anche sul discorso sportivo vanno fatti dei distinguo. Le piscine intanto dal punto di vista gestionale sono in mano, nel 99% dei casi, allo stato o meglio ai comuni. Questi li hanno dati in gestione ad associazioni che, durante questo anno sciagurato, non potendo lavorare non avevano costi vivi operavando in strutture comunali. Il 99% delle palestre sono strutture private che pagano un affito nella maggior parte dei casi. Se la proprieta' e' intelligente, come e' accaduto a noi, una quadra la si trova ma se non lo e' devi chiudere baracca come faranno un buon 30/40% delle palestre quando si potra' riaprire. Le utenze hanno continuato ad arrivare, anche se in misura inferiore, nessun comune se ne e' fatto carico, lo stato non ha fatto in modo che i costi fossero calmierati. Quindi e' giusto fare dei distinguo, nessuna guerra fra “tartassati” ma la giusta incazzatura di tanti gestori che, francamente, ne hanno pieni i coglioni.

“Cosa valgono cinque milioni di dollari, quando ho l'amore di otto milioni di cubani?”

“Basta parlare di me e della mancata sfida con Ali. Io devo tutto a Cuba, al mio popolo. È della mia gente che si deve parlare, della sua grande umanità, del suo valore. Io ho solo seguito ciò che ritenevo giusto. Devo tutto al mio popolo, e proprio del popolo cubano voglio che si parli”

Teófilo Stevenson

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