Diario di bordo fb

6/4/2021

Passata la Pasqua ricomincia la vita normale in attesa di questa agognata riapertura, qualche segnale c'e', il fatto che ci tocchi sperare che passi la linea di Salvini e la Meloni la dice lunga sul baratro in cui siamo finiti, ma a questo punto non ci sono piu' ideologie ma solo buon senso e rispetto per chi deve tornare a fare il proprio lavoro, oramai siamo a 5 mesi e mezzo di chiusura, fate un po' voi...

Sabato sono sceso in paese a fare la spesa, Giaveno e' considerata zona turistica, piena di seconde case dei torinesi, c'era il mercato e c'era il delirio, code immani alle casse dei supermercati in spregio ad ogni discorso sul distanziamento, ennesima comferma di come, fermo restando il virus, il tutto sia stato gestito come una enorme pagliacciata.

Tornando alle festivita', alcuni amici mi hanno inviato foto del loro pranzo pasquale, io tutta quella roba li non riesco a mangiarla in una settimana, sara' che non ho questa tremenda passione per il cibo ma davvero non so come facciano. 

Comunque ho visto i filmati delle citta' e delle spiagge deserte, gli italiani si sono comportati piu' che bene ora lo stato faccia la sua parte con i vaccini, gli inglesi che mangeranno anche di merda dal 12 aprile si ritroveranno tutto aperto in quanto la popolazione e' stata tutta vaccinata, noi siamo a 3,5 milioni su 60.

Non si poteva cambiare regione ma si poteva andare all'estero...io ho anticipato tutti col mio viaggio a Cuba di gennaio, prima della quarantena in hotel e delle restrizioni anche a Las Tunas, ancora una volta e' davvero andata di culo.

C'e' stato molto sport in questi giorni, Sinner ha perso la finale di Miami ma e' un grande, abbiamo 10 tennisti nei primi 100 al mondo, non era mai successo.

Di Valentino parlero' nel pezzo sul Guascone di giovedi'.

Buon pari nel Derby che poteva essere una vittoria, ora l'importante e' fare punti nelle prossime partire per riuscire a salvarci ma poi bisogna ribaltare tutto, iniziando da Cairo.

Buona giornata.

"Alla fine basta con quelli che dicono "la mia scuola è stata la strada". Per strada si diventa cattivi e brutti. Al massimo furbi. Serve la scuola e poi magari si scende in strada per lasciarsi contaminare solo un po', per guardarla, filtrarla e possibilmente tenerla lontano. Nella strada come scuola si diventa tassisti, vigili urbani o mignotte. Oppure Antonio Cassano. Vi piace il modello Antonio Cassano? Non è una colpa non essere andati a scuola, ma non può essere nemmeno un vanto."

Alessandro Zarlatti

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