Diario di bordo fb

30/3/2021

Ciao brava gente

Finalmente e' arrivata la primavera che solo Loretta Goggi poteva chiamare “maledetta”, anche se all'epoca la fanciulla era un gran legno e poteva permetterselo.

Ieri mattina sono andato in palestra e al pomeriggio a correre attorno al lago di Avigliana in braghette e maglietta che rappresentano il mio look ufficiale, da sempre.

Lo scorso anno li ho indossati ad aprile per togliermeli ad ottobre, tolta qualche serata a cena (ma ne valeva la pena...) le braghe lunghe me le sono scordate, come durante l'ultima vacanza a Cuba dove le ho messe soltanto una volta in una serata.

Solitamente sull'isola di sera indosso un jeans e una camicia perche' c'e' un po' di vita e da buon italiano cerco di conciarmi bene, pero' a questo ultimo giro di sera c'era il deserto quindi non ho modificato il look, al limite un bermuda ed una maglietta meno da battaglia e nulla piu', non valeva la pena.

E' ora di tirare fuori lo scooter che per il sottoscritto vuole ancora e sempre dire maglietta e braghetta, se gia' devo mettermi una felpa lo lascio in garage ed esco in auto.

Ora voglio vedere come tengono in casa la gente questi decerebrati di Speranza e quel cazzo di comitato di inutili incapaci.

Abbiamo preso per il culo gli inglesi per la Brexit, “adesso saranno cazzo loro fuori dall'Europa”, infatti sono proprio cazzi loro: mezzo milione di vaccinati al giorno, da aprile, riapertura di praticamente tutto.

Le palestre e le piscine riapriranno il 12 aprile, loro hanno avuto Churchill, Teacher e il Boris, noi Mussolini, Andreotti e Draghi, fate un po' voi le differenze.

Questo momento, come direbbe Rocco Schiavone, e' da rottura di coglioni livello 9 con movimento sinusoidale verso il 9 e mezzo.

Campionato fermo, domani la nazionale gioca contro i Lituani, paese dove abbiamo militari nelle basi Nato, al confine della Russia...siamo geniali.

Saluti primaverili.

«Quello che mi fa paura, oggi come ieri, è che la vostra libertà, come la mia, non sia più neppure dignità. ⁣Io misuro la mia distanza dal Potere, quello vero, quello che siede in Parlamento, con quello che il Potere fa per sé stesso. ⁣

Ho, ancora, la forza di indignarmi per chi davanti a un sopruso alza la voce e, poi, la mano. ⁣E va da sé che non posso certo stare con chi fa e farà dei privilegi un fortino da riempire.  

Non posso e mai potrò parteggiare con chi, per riempirsi le tasche, deve svuotarle a chi le ha bucate. Con chi, per tutelare i suoi privilegi, quando non lavora per accumularli, fa scempio di chi diritti e felicità non ne ha. E, neppure, può conquistarseli. ⁣Ho deciso di smettere di preoccuparmi di piacere alla gente». 

Fabrizio De André

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