SELEZIONE


I social sono per me un momento di divertimento, 10 minuti un paio di volte al giorno in cui mi piace postare quello che scrivo e magari scambiare qualche impressione con qualcuno, fare al limite
un video, nulla di piu'.
Per questa ragione non ho mai fatto troppo caso alle richieste di “amicizia” che mi arrivavano, pero' da un po' di tempo a questa parte, non so se per il blog, i videos o il canale you tube ne ricevo molte piu' piu' di prima, siamo nell'ordine di 8/10 al giorno.
Arrivano dall'Italia, da Cuba e da altre parti, indicativamente accetto le italiane mentre per le cubane e le altre dipende da alcuni fattori, non ultimo da come mi gira.
In sincerita' faccio poca selezione all'ingresso contrariamente a cio' che accade per il blog, poi pero' capita che magari nel pomeriggio faccia un giro sul social e mi accorga di avere fatto entrare gente che doveva restare fuori.
Ieri ho eliminato un italiano che scriveva “ se uno non e' Comunista non deve per forza essere un fascista, basta essere intelligente”.
Ovviamente questo Zichichi, questo filosofo moderno e' finito fuori dalla mia pagina seduta stante.
Ve lo dico forte e chiaro, se siete sovranisti, fascisti, omofobi, razzisti, “prima gli italiani”, “porti chiusi e che muoiano in mare”, “terroni di merda” ecc ecc....evitate proprio di inviarmi la richiestadi amicizia, magari vi faccio entrare ma poi finite fuori dopo mezza giornata.
Gia' parlare di “amicizia” su un social e' una barzelletta, i miei amici sono tali nella vita reale, ma se siete quel tipo di gente li', ammiratori del cazzaro con la paperella e cose simili allora evitate 
di rompermi i coglioni, questo per me, ripeto, e' uno svago da passare con la gente che condivide una certa visione della vita e del mondo, i confronti li cerco nella vita reale non qua' sopra.
Se amate Cuba allora finite fuori ancora prima, il fatto di condividere con voi una passione mi fa incazzare due volte.
Magari c'e' gente che conosco da 30 anni...in quel caso proprio perche' conosco giro la testa dall'altra parte ma gli altri, VIA!

Commenti

  1. Una iniziativa necessaria perché uno dei pericoli del fascismo nella sua espressione tradizionale e in quella neofascista quella di nascondersi.


    Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato oggi alla riunione di insediamento dell'Osservatorio regionale sui neofascismi, nominato con suo decreto del 28 novembre 2019 e istituito con delibera di Giunta ad aprile del 2019.


    ''Sosterrò l'Osservatorio con l'istituzione che rappresento - ha detto nel suo intervento Emiliano - mettendolo nelle condizioni di leggere ogni segnale negativo e soprattutto ogni segnale positivo. Perché penso che l'antifascismo moderno debba consistere nello spiegare continuamente e con pazienza le ragioni della complessità delle nostre società. L'antifascismo oggi è una liturgia quotidiana basata sul rispetto delle libertà altrui e contro ogni discriminazione. La vostra presenza - ha detto rivolto ai membri dell'osservatorio - mi rassicura e mi rende più tranquillo per consentire a ciascuno di costruire la propria vita secondo i propri valori e i propri principi, rispettandoci reciprocamente. La nostra terra è infatti sinonimo di accoglienza e l'antifascismo è un valore che consente all'economia di girare intensamente, senza limiti. La lotta al razzismo, alle discriminazioni rende i collegamenti anche economici più intensi. Stiamo costruendo così una società dove l'eguaglianza e la libertà si equilibrano''.


    'Questo è un nuovo organismo fortemente voluto dal presidente Emiliano, composto da esponenti di grandissimo prestigio e da associazioni'', ha detto la consigliera del presidente Titti De Simone, che ha introdotto i lavori.


    ''La sua nascita è stata sollecitata anche dal coordinamento antifascista pugliese, che è una realtà importante e composita, dove ci sono l'Anpi, la Cgil, l'Arci, Libera, Link e Rete della conoscenza. L'auspicio è quello di un buon lavoro e di una programmazione di azioni e di iniziative soprattutto tese a coltivare la memoria storica di quello che è stato il fascismo, ma anche l'attenzione sui nuovi fenomeni fascisti, perché purtroppo ancora oggi nella nostra società permangono nuovi radicamenti neofascisti, soprattutto le nuove generazioni quindi hanno la necessità di recuperare la memoria storica e di lavorare sui valori della Costituzione, che sono la nostra principale ancora di civiltà democratica''.


    Tra gli altri è intervenuto lo storico e docente universitario Luciano Canfora, che ha sottolineato l'importanza del nuovo organismo nel panorama nazionale e ha posto l'accento sull'azione di monitoraggio che sarà oggetto di approfondimento, e su quella culturale rivolta alle nuove generazioni. Dell'osservatorio, costituito presso la Presidenza della Regione Puglia, fanno parte: Luciano Canfora; Laura Marchetti; Ferdinando Pappalardo; Davide Giove; Maria Rosaria Manieri; Anna Grazia Maraschio; Roberto Savino; Vittorio Ventura; Davide Lavermicocca; Pasquale Martino; Stefania Verna; Maria Teresa Santacroce; Antonia Morga; Tea Sisto; Francesco Pagliarulo; Tommaso Bruno. I lavori dell'osservatorio si sono poi aggiornati per mettere a punto un programma di azione e la propria organizzazione.

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  2. Inter – Torino di lunedì 13 luglio 2020 era l’ultima partita da disputare per concludere la 32^ giornata del campionato 2019/2020. L’Inter veniva da prove deludenti, che ne avevano fermato la rincorsa al titolo, obiettivo che avrebbe potuto essere perseguito, considerati i risultati e lo stato di forma delle contendenti. Il Toro veniva dalla tanto attesa vittoria (3 – 1 contro il Brescia), che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai granata, andati a + 7 dalla terz’ultima in classifica. Ma ora, dopo i risultati di Genoa, Sampdoria e Lecce, e la sconfitta patita contro l’inter, i punti si sono ridotti a +5 dalla zona cosiddetta “calda”, occupata dal Lecce. E il Genoa, prossima avversaria del Toro all’Olimpico Grande Torino, si trova a quattro punti dai granata. Si prospetta una “partitaccia” contro il Grifone, perché le due squadre hanno entrambe bisogno di punti per allontanare lo spettro della retrocessione.

    Belotti
    Il gol del momentaneo vantaggio granata a San Siro
    Il Toro contro l’Inter era andato in vantaggio al 17° del primo tempo con Belotti, che era stato lesto a mettere in rete una palla sfuggita ad Handanovic, su corner battuto da Verdi. Longo aveva affidato ad Ansaldi il duplice ruolo di spalla di Verdi, e di rinforzo al centrocampo, mossa che si rivelava azzeccata perché i granata riuscivano ad imbrigliare l’Inter, apparsa peraltro lenta e prevedibile, e terminare così la prima frazione di gioco in vantaggio per 1 – 0. Il secondo tempo iniziava con i campo gli stessi protagonisti, cosa che stupiva un po’ perché si pensava che Conte cambiasse qualcuno, visto il brutto primo tempo giocato dai nerazzurri. Ma nel giro di tre minuti, succedeva il patatrac da parte del Toro, che incassava due gol, quasi in fotocopia. Gli errori dei difensori granata erano imperdonabili; Lautaro di testa serviva Young, che al volo metteva in rete. Lo stesso Young metteva in condizione Godin di realizzare di testa, e di portare l’Inter in vantaggio per 2 – 1. Ci pensava poi Lautaro a completare l’opera, scagliando un tiro deviato da Bremer e imprendibile per il pur bravo Sirigu, che si era superato in due occasioni. Il Toro, comunque, non sembrava allo sbando, perché Belotti mandava sulla traversa un bel colpo di testa, che se fosse entrato in rete avrebbe riaperto la partita (si era sul punteggio di 3 – 1). Nel Toro, su tutti, va ricordato ancora Capitan Belotti, e non solo per il filotto di sei reti realizzate in altrettante partite consecutive, eguagliando così il record di Rizzitelli e Immobile, ma per il costante impegno, e l’esempio che offre ai compagni di squadra. E’ piaciuto anche Millico, subentrato al 31° della ripresa ad un Verdi deludente rispetto alle ultime due prestazioni. Millico è vivace, e cerca spesso il tiro in porta. Ma il Torino del secondo tempo è parso troppo arrendevole; a Milano ha subìto la diciottesima sconfitta, e la difesa, che nello scorso campionato era tra le meno battute della Serie A, ha incassato 60 reti. La partita di giovedì prossimo contro il Genoa diventa fondamentale; c’è da sperare che venga affrontata dai granata con lo spirito giusto.

    L’arbitro Massa non è piaciuto; il mani di Bastoni era da penalty, e chissà perché anche il VAR Nasca ha ritenuto di non intervenire. Massa, inoltre, ha sventolato troppi cartellini gialli, qualcuno a sproposito, ed ha interrotto troppe volte il gioco, quando avrebbe potuto farne a meno.

    Franco Venchi

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