NON ABBANDONARLO


Come ogni estate, puntuale come la morte e le tasse, si ripropone forte e chiaro il problema dell'abbandono degli animali, sopratutto dei cani.
La “famiglia” deve andare in vacanza, non intende rinuniciarci, preferisce andare dove gli pare e non dove i nostri amici a 4 zampe sono ospiti graditi, non vuole spendere del denaro per lasciare il pelosetto da un dog sitter ed allora si decide di lasciarlo...al proprio destino.
I canili nei periodi estivi si riempiono di queste povere bestiole tradite da chi avrebbe dovuto ripagare tutto l'amore che sanno dare.
Spero sempre di non vedere, coi miei occhi qualcuno che abbandona un cane in autostrada, in un bosco o in
qualunque posto, potrebbe davvero finire male.
Molti comprano un cucciolo perche' faccia compagnia al figlioletto piccolo, quasi che fosse un giocattolo o un pupazzetto da utilizzare come gioco.
Poi il figlio cresce, il cane pure e nessuno si vuole fare carico di quella che a tutti gli effetti e' una responsabilita'.
Il cane, nel momento in cui entra in una casa, deve diventare parte della famiglia, non un orpello da scaricare quando il giochino finisce.
Oggi molti campeggi, molti hotel, molte strutture turistiche sono felicissime di ospitare cani, diciamo che e' diventato un segmento di mercato, accogliere i pelosetti puo' essere una discriminante per avere o meno un cliente.
Se devi volare dall'altra parte del mondo, come accade spesso al 
sottoscritto, allora si trova una soluzione da un buon dog sitter, uno che non utilizzi gabbie e che permetta al cane di vivere all'aria aperta, anche perche' in stiva io non ho nessuna intenzione di 
mettere il mio beagle.
Solo chi ha un cane conosce il legame che si crea, la fiducia che lui ripone in noi e l'affetto che sa regalarci, tradire quella fiducia con l'abbandono e' un crimine morale anche sancito dalla legge.
In estate porta sempre con te il tuo amico.

Commenti

  1. UN FRATELLO...
    Il derby era senza speranze, ora il Brescia è decisivo. Cairo contestato, il migliore dei raider italiani mostra di essere un pessimo imprenditore.

    Capita succede, soprattutto all’imprenditoria italiana spesso coccolata da lacchè, arrogante e poco dedita a farsi esami di coscienza. Urbano Cairo è il Gordon Gekko del famoso film di Stone, degli anni ottanta, lo è in maniera più raffinata, più consona ai tempi grami e meno rampanti che viviamo adesso, ma è questo. Entra nelle società, le risana, le rimette in piedi, propone piani di costi e tagli improponibili dai grandi gruppi industriali, e in cambio lascia totale libertà ai suoi giornalisti di esprimersi. Non costruisce, razzia. Racconto un piccolo aneddoto: primo incontro tra Cairo, appena nominato ceo di RCS, e Paolo Mieli, firma prestigiosa del Corriere. Mieli parla per un’ora, idee, rubriche, storia del Corriere. Urbano è assorto ma molto pensieroso. Mieli sorpreso dal suo totale silenzio si interrompe, finché Cairo dice: “cosa pensa riusciamo a tagliarlo l’elicottero?”

    Al Toro però c’era anche da fare cassa, da ottenere un ritorno di immagine, e il giochino non ha funzionato così bene. Certo Cairo in questi anni almeno due botte di fortuna le ha avute: l’anno in cui Ventura fece un capolavoro e con solo due giocatori, uno fenomenale Ciro, l’altro assai meno Cerci, ha centranto l’Europa. E poi di nuovo l’anno scorso in cui Mazzarri, gran lavoratore checché se ne dica, ha portato questo gruppo a dare il mille per mille e a guadagnarsi di nuovo l’Europa, seppur via preliminari. In entrambi i casi tutto buttato nel cesso, per correre a guadagnare e ci siamo presentati in Europa League con Amauri. E a agosto abbiamo preso Verdi a fine mese. Due colpi di fortuna che un imprenditore buono avrebbe capitalizzato. Il Fila, lo stadio, la passione, tutte belle parole dette stamattina dai contestatori davanti alla Primavera. A Urbano non gliene frega nulla, attento però Cairo che andando avanti così arriverà un altro raider a fottersi una carcassa di squadra per pochi euro. Il Toro è una scatola vuota, senza deleghe che un raider non concede.

    Sul derby poco da dire. Già le distanze sono abissali poi se Lyanco regala due gol in pochi minuti cosa vuoi riprendere. Ma non rimpiango nemmeno N’Koulou, tenuto a riposo per il Brescia, la sconfitta di Cagliari è colpa sua. Abbiamo combattuto, non era questa una partita per noi. Migliore in campo Verdi, che Longo ovviamente sostituisce, pure Sirigu non mi è apparso al meglio. Longo ha uno score in serie A da cacciarlo immediatamente, se non fosse l’ex tecnico della Primavera andrebbe cacciato. Se non fossi sicuro che cambierebbe poco andrebbe mandato via. Tra l’altro è pure sfigato, messo Dijii e subito autogol del francese, manco ce ne fosse bisogno. Se Vagnati non è convinto licenzi Longo, tanto contestazione più contestazione meno. Mi spiace per Moreno, una bravissima persona, ma la squadra non ce l’aveva con Mazzarri è evidente, l’obiettivo era un altro. Se il Ds lo riconfermerà tutti uniti per battere Brescia e Spal, non mi sembra un’impresa impossibile. Mercoledi dentro Ansaldi, Verdi e N’Koulou. Non scherziamo. Queste sì sono partite da giocare col coltello tra i denti.

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  2. In vacanza con Fido?
    Prima di tutto complimenti, perchè avete deciso di non lasciare a casa il vostro amico a quattro zampe, ma lo considerate un vero e proprio membro della famiglia, quindi a tutti gli effetti meritevole di una rilassante vacanza al mare o sui monti.
    Ricordate sempre che siete voi i diretti responsabili del vostro cane: assicuratevi che sia in regola con le vaccinazioni, non sporcate e fate in modo che non infastidisca gli altri turisti. A questo proposito, sappiate anche che solamente le autorità (Capitaneria di Porto o Vigili Urbani) possono chiedervi di allontanarvi, e solo a fronte di espliciti divieti: perciò non perdete tempo in liti inutili con i vicini d’ombrellone intenzionati a cacciarvi! E’ fondamentale conoscere i propri diritti per poterli difendere!

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