ESTATE DA SALVARE


Da anni le mie attivita' professionali sono legate allo sport ed al turismo, questa estate ho ritenuto meglio lasciare il discorso legato al turismo da parte, troppe implicazioni, anche legali, di cui 
occorreva tenere conto, se ne riparlera' la prossima estate.
Ovviamente non ho smesso di
monitorare il settore, in queste 
settimane ogni volta che mi muovo cerco di valutare, in funzione di quello che vedo, l'andamento della stagione turistica.
Ieri con i miei compagni di squadra dei Villans e qualche moglie abbiamo passato una magnifica giornata in Val D'Ayas, un angolo incantato della Valle D'Aosta.
Proprio ieri cadeva el bloqueo regionale contro il calcetto, ne abbiamo approfittato per sfoggiare le nuove maglie sociali gialle celebrative del 38 anno di vita della nostra squadra e per affrontare vittoriosamente una giovane rappresentativa autoctona.
Era sabato, in una zona ad altissima incidenza turistica, eppure c'era si gente ma tutto sommato neanche troppa, la strada che da Verres porta alla valle e' ad una corsia, la classica strada di montagna eppure niente code, niente solito casino di un luglio festivo.
Dopo la partita ovviamente ristorante, anche in questo caso il gestore ci ha detto che rispetto agli anni passati e' un bagno di sangue.
La stessa cosa mi ripetono proprietari di attivita' turistiche in Liguria e Romagna, c'e' gente nei fine settimana ma dal lunedi' al venerdi' e' un pianto....e siamo oramai nella seconda meta' di luglio.
In Sardegna pare che la situazione sia diffcile, se anche un certo turismo  diciamo di “elite” si ferma allora siamo davvero nei guai.
Poi rientrando ho visto che c'era ancora molta gente intorno ai Laghi di Avigliana ma si tratta di turismo di giornata da parte dei torinesi che arrivano col vitello tonnato, l'insalata russa e l'anguria 
nelle borse termiche.
In un contesto simile leggo che una vice ministra afferma che i ristoratori che soffrono del post Covid dovrebbero cambiare mestiere...magari dovrebbe farlo lei...ammesso che ne abbia uno.

Commenti

  1. Lecce è sempre a otto punti di distanza. Soprattutto, una partita in meno da giocare e questo campionato, con la lancetta sempre a metà tra il deludente e lo sportivamente straziante, arriverà a conclusione. Sono le uniche due buone notizie per i tifosi del Torino dopo la sconfitta che i granata di Moreno Longo hanno rimediato a Firenze. Una sconfitta dettata soprattutto da errori individuali marchiani (Nkoulou e Lyanco sul primo gol, Meitè sul secondo, Millico che ostacola Lukic) e anche da un pizzico di sfortuna (palo di Belotti, il fischio anticipato di Mariani che ha reso inutile il gol di Zaza). Ma in generale la prestazione corale è stata deludente.

    LEGGI ANCHE: Fiorentina-Torino 2-0, infortunio alla mano destra per Lyanco

    Il passo indietro di tutta la squadra rispetto a quanto si è visto col Genoa è certamente possibile che sia stato causato da un mancato recupero psicofisico visto lo sforzo profuso con il rossoblù. Ma il punto è che Longo deve gestire una rosa troppo corta e troppo povera di qualità, che andrà rifondata in qualsiasi caso a fine campionato. Quando si sbaglia un controllo semplice o si impedisce a un compagno di tirare, la colpa è principalmente di chi va in campo più che dell’allenatore. È poi ingeneroso imputare a lui il gioco poco produttivo: gli automatismi della manovra vanno curati durante la settimana ma Longo non ha praticamente avuto mai il tempo di farlo. Il tecnico, questo sì, a differenza di quanto visto a Firenze dovrà essere in grado di mantenere alta la concentrazione: per la salvezza non è ancora fatta.

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  2. Errori a ripetizione, una stagione maledetta che deve finite al più presto.

    Stavolta ci pensano Lyanco subito, N’Koulou poi e per finire Meite, che quasi sorpreso di essere uno dei meno peggio in campo regala la palla per il raddoppio dei Viola. Pensare che nel mezzo un palo di Belotti di testa, a un soffio dall’ottavo gol consecutivo in campionato, e un gol annullato a Edera, per un precedente inutile quanto ingenuo fallo di Millico, avevano fatto pure sperare nel pareggio. Poco male, ci ha pensato il Genoa, con più fortuna che altro, battendo il Lecce, dandoci un’altra possibilità di chiudere il discorso. Verona in casa, Spal fuori, retrocessa matematicamente, domenica dobbiamo essere salvi. Non ci sono storie bastano 4 punti. Longo dice che siamo stanchi, questa formula assurda non concede pause, allenamenti, e noi in effetti giochiamo sempre con un giorno in meno di riposo. Quello che Longo non può dire è che questa squadra non vede l’ora di andarsene in vacanza, e di non farsi più vedere in questi lidi. E noi pure se è per questo, vorremmo una rivoluzione generale. Ma prima la salvezza. Oggi penoso pure Millico, vuole strafare il ragazzo, e oltre fare l’ingenuo fallo su Chiesa, toglie dai piedi di Lukic un quasi certo pareggio granata. Sbaglia tutto, io non lo crocifiggo ma il presentarsi alla vigilia del ritiro post covid palesemente fuori forma è un’aggravante non da poco. Soprattutto per uno che dovrebbe divorare l’erba e solo quella. De Silvestri non ne ha più, Ansaldi è fuori condizione, Rincon la sta cercando. A centrocampo siamo davvero scarsi. Complicato poi per la nostra ridicola difesa tenere gente veloce e abile coi piedi come Koume e Ribery. E già perchè in Viola a gennaio è arrivato Koume e tra poco arriverà Amrabat, che fortunatamente mercoledi col Verona non ci sarà, per squalifica. Si programma e si prendono pezzi utili alla causa in anticipo. Cosa sconosciuta al nostro Presidente, che invece ha forse intenzione di comprasi mezza Spal, che è retrocessa con 4 giornate di anticipo. In settimana lettera aperta dei Torino club a Cairo, più che una lettera un ultimatum, ma forse sarebbe meglio di dire un foglio di via, un addio. Molti convinti che a salvezza conquistata a Torino capiterà qualcosa. Tante le voci che danno Cairo stavolta deciso a cedere a fare la super maxi plusvalenza. Lui parlerà solo a salvezza conquistata. La mia sensazione è che Urbano non ha nessuna fretta di vendere col Toro in A. Gli devono dare quello che vuole. Se sarà così statene certi sarà un bene pure per il Toro. Ma prima la salvezza, ancora due gare, ancora sto supplizio.

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