GUFO TRISTE

Avrete visto tutti le immagini del popolo partenopeo, festante, che invadeva la citta' a seguito della vittoria nella finale di Coppa Italia della squadra cittadina contro la seconda squadra di Torino.

Decine di migliaia di persone appiccicate e urlanti, in barba ad ogni discorso di distanziamento e mascherine.

Aggiungo che probabilmente sarebbe accaduta la stessa cosa in altre citta', magari con qualche scoppio di petardo in meno.

L'ultima volta che i tifosi della squdra con le strisce si sono radunati in una piazza di Torino c'e' scappato il morto...e' bene ricordarlo prima di fare le morali.

Vi confesso che queste situazioni, le sciagurate adunate di Salvini, i passaggi delle frecce tricolori e altre genialate mi spaventano e non poco, speriamo che i dati dei prossimi giorni siano buoni...

Essendo un tifoso della prima squadra di Torino, quella che porta il nome della citta', non posso che essere soddisfatto del risultato ma mi chiedo davvero se era il caso, a queste condizioni, di fare 

ripartire tutto il baraccone del calcio.

Le partite a porte chiuse vanno bene se sono una eccezione dovuta a qualche casino fatto da una tifoseria, ma se diventano la norma allora non parliamo piu' di calcio ma di qualcos'altro.

Dopo 3 mesi senza allenamenti seri i giocatori dopo mezzora hanno smesso di correre, era successo gia' nelle semifinali, una squadra si difende in 30 metri con 11 giocatori dietro alla palla, 

l'altra squadra fa girare il pallone con 3000 passaggi orizzontali senza avanzare di un metro.

Chi difende lo fa praticamente da fermo, chi attacca pure, quasi nessuno rischia un dribbling perche' manca la velocita' e la condizione atletica, il ritmo e' da 2 all'ora e i 90 minuti scorrono in

una noia mortale.

Sembrano le nostra partite del venerdi sul campo a 8, solo che noi siamo over 55 e nella vita facciamo altro.

Con tutto il casino che sta' succedendo Spadafora e Gufo Triste Speranza (inquietante la somiglianza col partner del Comandante Mark) devono ancora decidere se permetterci di ricominciare a giocare a calciotto. 

Situazione totalmente ridicola.