IPOCRISIA
Ho gia' scritto un pezzo sulla figura barbina che la nostra stampa sta facendo durante questa guerra maledetta.
Bombardamenti che in realta' sono videogame (purtroppo poi pero' ci sono quelli veri) , giornaliste in pieno assetto di guerra mentre dietro a loro paciose signore girano con la busta della spesa, ospedali fatti saltare che poi funzionano normalmente e via discorrendo.
Nulla che noi, antichi frequentatori di Cuba, non abbiamo visto riferiti alla nostra isola.
E' in atto il ballo dell'ipocrisia, viene chiesto ad artisti russi, incolpevoli su cio' che sta accadendo, di ripudiare il proprio paese per non perdere opportunita' professionali.
Viene sospeso alla università Bicocca di Milano un corso su Dostoevskij tenuto da un docente italiano, poi riattivato a seguito della protesta di tutti i docenti in rete.
Tanto vale allora bruciare tutti i libri di Tolstoj e di Puskin.
Vengono cancellati tutti gli eventi sportivi in Russia e Bielorussia i cui atleti non potranno partecipare alle paraolimpiadi di Pechino, come se gli sportivi avessero una anche sola piccola responsabilita' su cio' che sta accadendo.
Gli inglesi, che hanno imposto colonizzazioni durissime a mezzo
mondo come i francesi, si ergono a paladini della liberta'.
Gli americani che occupano illegalmente una parte del territorio cubano dove hanno una base militare che parlano di inviolabilita' dei confini.
Se un ragazzo palestinese tira una molotov contro i soldati israeliani che gli fanno saltare la casa e' un terrorista, se lo fa giustamente è legittimamente un giovane ucraino per la difesa della propria casa e' un patriota.
Putin ha fatto una cazzata, un autentico crimine, ma quando nel 62' i sovietici piazzarono i missili a Cuba da cui avrebbero potuto lanciare verso ogni citta' statunitense il mondo fu ad un soffio dalla catastrofe nucleare, perche' pensare che la Russia si sarebbe dovuta comportare in modo differente con i missili Usa
piazzati nell'Europa dell'est dalla quale potevano colpire tutte le citta' della Federazione?
Detto questo da uno col culo al caldo mentre la gente muore, sperando che questa follia finisca presto è lampante come oramai si sia alla festa dell'ipocrisia ed il nostro paese, che decide di inviare armi per combattere contro un paese da cui dipendiamo dal punto di vista energetico, c'e' cascato con tutte le scarpe.
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