NOLE


La vicenda che ha coinvolto Nole Djokovic agli open di Australia, facenti parte del Grande Slam di tennis, ha ancora una volta riportato l'attenzione sul rapporto fra la pandemia e lo sport.

Ha ragione Panatta, questa faccenda ricorda molto il mitico Marchese del Grillo: “Io so io e voi nun siete un cazzo”.
Nei confronti degli sportivi vige una sorta di immunita', continuano a girare, prendere aerei, farsi le vacanze quando e dove vogliono in barba a tutti i divieti, spesso assurdi, a cui le persone
normali devono sottostare.
Ora Marotta afferma che alle Asl andrebbero tagliate alcune
prerogative, cioe' non dovrebbero piu' impedire alle squadre con parecchi positivi di muoversi.
Anche in questo caso siamo di fronte all'atteggiamento di chi ritiene che l'essere sportivi famosi permetta il dispregio delle regole a cui il resto della popolazione e' sottoposto.
Anche io avrei voluto vedere giovedi' il Toro giocare a Bergamo ma con 8 positivi non e' stato possibile e bene ha fatto l'autorita' medica ad intervenire.
Non solo gli sportivi godono di questo “status”, i nostri politici in piena pandemia hanno fatto comizi, bagni di folle, assemblee e via discorrendo, questo mentre la gente fa ore di coda davanti ad una farmacia per farsi un tampone.
Da me in palestra senza super green pass non entri ma ci sono decine di calciatori che non hanno fatto neanche una dose di vaccino e possono comunque fare il loro lavoro mentre io devo selezionare chi fare entrare, giusto solo per fare un esempio.
Sono uomo di sport, figuriamoci se non vorrei che tutte le manifestazioni avessero luogo, ma esistono delle regole a cui TUTTI devono attenersi anche se sei il tennista numaro 1 al
mondo e hai vinto 20 grandi slam.
Fra l'altro non capisco perche' i musicisti non possono fare
concerti, tutti gli eventi sono stati cancellati, mentre allo stadio pur
capienza ridotta si puo' continuare ad andare.
L'esempio deve venire dall'alto, dai personaggi piu' in vista altrimenti la storia dei figli e dei figliastri e' sempre valida.

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