RAZZISMO?
Ritengo che il razzismo sia un argomento troppo grande per banalizzarlo sul fatto di mettere o meno un ginocchio a terra prima di un evento sportivo. La polemica riguardante il fatto che, prima delle partite degli europei di calcio, i calciatori italiani abbiano scelto di farlo o meno in ordine sparso mi e' sembrata una cosa, tutta “italiana”. Premetto che trattasi di decisione individuale, ogni persona ha la sua sensibilita', mettere o meno il ginocchio a terra non qualifica l'autore del gesto come razzista o non razzista. Il tutto nasce dal gesto di protesta di un giocatore di football americano a seguito dell'omicido Floyd e di altre porcherie messe in atto dalla polizia americana in questi anni. E' stato messo in risalto come alcune nazionali, Francia, Belgio ed Inghilterra su tutte, abbiano scelto di farlo senza troppe discussioni. Diciamo anche che questi 3 paesi insieme a Spagna, Portogallo e Olanda hanno un passato coloniale di sfruttamento e schiavismo che un minimo di senso di colpa sarebbe anche opportuno. Anche l'Italia ha avuto il suo “impero” coloniale, ma la nostra storia in materia e' parecchio differente. Piu' che per le ragioni sopra citate forse gli italiani il ginocchio a terra dovrebero metterlo per le migliaia di migranti sfruttati nei campi per i raccolti, e' notizia della scorsa settimana di un decesso dovuto alla raccolta a mezzogiorno con 43 gradi in un campo del sud Italia. Il razzismo esiste nello sport, forse maggiormente nelle categorie inferiori dove un “negro di merda” o uno “sporco negro” passa in cavalleria in quanto i personaggi in questione non sono famosi e le telecamere lontane. Credo che il fatto che si sia lasciata liberta' di scelta ai giocatori sia stata una cosa giusta, il libero arbitrio in molti campi della vita e' importante cosi' come lo e' il suo utilizzo. Ognuno combatte il razzismo come vuole, meglio se in privato, coi gesti di tutti i giorni. Cio' che avviene davanti alle telecamere non sempre e' la realta'.
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