IL DIVIN CODINO

L'uscita nelle sale e su Netfix del “Divin Codino” sulla storia di Roberto Baggio di cui e' bene ricordare anche la bella canzone di Diodato porta, per chi ama il bel calcio, a domandarsi “ma questi giocatori dove sono finiti”? Ho visto la finale Champions fra Chelsea e Manchester City, per carita'...bei ritmi, bei giocatori, adoro Kante' ma...quei campioni che fine hanno fatto? Oggi un De Bruyne o un Jorginho valgono da soli il prezzo del biglietto? Senza scomodare Maradona o Pele' quanta nostalgia abbiamo per Baggio, Totti, Del Piero, Savicevic, Ronaldo il fenomeno, Kaka', Van Basten ecc... Giocatori che spesso venivano messi in discussione dai loro allenatori, perche' se non si accendevano rischiavi di giocare in 10, ma quando decidevano di fare la differenza mettevano tutti d'accordo, sia i loro tifosi che quelli avversari. Baggio poi e' stato un giocatore ancora differente dagli altri. Si portava dietro quelle ginocchia malandate, la sofferenza di entrare in campo da un certo punto della sua carriera in poi era tangibile, malgrado questo dopo le grandi platee non ha avuto problemi a giocare a Brescia o a Bologna a patto che qualcuno credesse in lui. Il rigore sbagliato a Pasadena nella finale mondiale non scalfisce di una virgola la sua meravigliosa carriera, certo' c'e' la macchia di quella maglia a strisce dalla parte sbagliata del Po, ma a Baggio si perdona tutto. Mai una frase al di sopra delle righe, uno scandalo, una velina, una polemica fuori luogo. Forse la sua fede buddista gli conferiva quella tranquillita' di cui aveva bisogno per vivere il calcio col giusto distacco, diverso dalla strafottenza dei giocatori di oggi. Anche il dopo calcio e' stato in linea con quello stile di vita, proprio lui che avrebbe tante cose da dire si e' tenuto lontano da tutto e tutti, vivendo la sua vita come una persona qualsiasi e non come uno dei piu' grandi calciatori della storia. Ho nostalgia di quel calcio dove anche se eri 1.70 di altezza potevi fare la differenza sopratutto dal punto di vista tecnico, oggi e' tutta corsa, diagonali, raddoppi e velocita', probabilmente e' giusto cosi' ma prima era tutto piu' divertente. Da tifoso del Toro non posso non rimpiangere Junior, Scifo, Martin Vasquez, Casagrande, senza contare gli Invincibili ed il Toro dello scudetto 76'.


LA COLA DE DIVIN

El estreno en cines y en Netfix del “Divin Codino” sobre la historia de Roberto Baggio, cuya hermosa canción de Diodato también debe recordarse, lleva, a los amantes del buen fútbol, ​​a preguntarse “pero dónde han terminado estos jugadores”. ? Vi la final de Champions entre Chelsea y Manchester City, por el amor de Dios ... buenos ritmos, buenos jugadores, amo a Kante 'pero ... ¿qué pasó con esos campeones? ¿Vale la pena hoy un De Bruyne o un Jorginho solo por el precio de la entrada? Sin molestar a Maradona o Pele 'cuánta nostalgia tenemos por Baggio, Totti, Del Piero, Savicevic, Ronaldo el fenómeno, Kaká', Van Basten etc ... Jugadores que a menudo eran cuestionados por sus entrenadores, porque si no se iluminaban , te arriesgaste a jugar 10, pero cuando decidieron marcar la diferencia todos estuvieron de acuerdo, tanto su afición como rival. Baggio seguía siendo un jugador diferente a los demás. Llevaba esas maltrechas rodillas, el dolor de entrar en el campo a partir de cierto momento de su carrera era palpable, pese a ello, tras las grandes audiencias no tuvo problemas para jugar en Brescia o Bolonia siempre y cuando alguien creyera en él. El penalti fallado en Pasadena en la final mundial no afecta ni un ápice su maravillosa carrera, claro está la mancha de esa camiseta rayada en el lado equivocado del Po, pero a Baggio se le perdona todo. Nunca una frase exagerada, un escándalo, un pañuelo de papel, una polémica fuera de lugar. Quizás su fe budista le dio la tranquilidad que necesitaba para vivir el fútbol con el desapego adecuado, diferente a la arrogancia de los jugadores de hoy. Incluso después de que el fútbol estuviera en línea con ese estilo de vida, él, que tenía tantas cosas que decir, se ha mantenido alejado de todo y de todos, viviendo su vida como una persona común y no como uno de los mejores futbolistas de la historia. Echo de menos ese fútbol en el que incluso si tuvieras 1,70 de estatura, podrías marcar la diferencia, especialmente desde un punto de vista técnico, hoy todo son carreras, diagonales, doblar y velocidad, probablemente sea así, pero antes todo era más divertido. Como seguidor de Toro, no puedo evitar lamentarme de Junior, Scifo, Martín Vásquez, Casagrande, por no hablar de los Invencibles y el Campeonato del Toro del 76

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